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RECENSIONE UN GIORNO, FORSE

Lauren Graham nel 2013 stupisce il suo pubblico, esce nelle librerie con “Someday, Someday, Maybe: A Novel”: Funny, cameriera di New York, ha un sogno…diventare un’attrice. Vi ricorda qualcuno? Oggi un ospite d’onore ci racconta questo libro.

In primo piano sulla sinistra disposte alcune tazze di caffè diverse fra loro, sulla destra un e-reader con la copertina del romanzo di Lauren Graham Un giorno, forse.

Autore: Lauren Graham

Casa Editrice: SPERLING & KUPFER

Disponibile: Kindle



Trama: Quante volte Franny Banks, passeggiando sulla Quinta Avenue con gli anfibi e l'uniforme da cameriera, si è detta: Un giorno, forse, camminerò su questa strada con i tacchi alti e il portamento da vera diva. Quando è arrivata a New York, aspirante attrice e aspirante molte altre cose, Franny aveva un piano: sfondare nel cinema nel giro di tre anni. Ora ne sono passati due e mezzo, e le cose non stanno andando esattamente come sperato. La sola parte che ha ottenuto è stata in uno spot pubblicitario di imbarazzanti maglioni natalizi, e gli unici fan sono i suoi due coinquilini. Forse è il caso di trovarsi un piano B, come le consigliano tutti: Franny già si vede mentre torna a casa da suo padre, sposa l'ex fidanzato storico e «si sistema». Eppure, dentro di sé, sa che non è ancora pronta a tradire il suo sogno e non vuole rinunciare a seguire le orme dei suoi idoli: Diane Keaton e Meryl Streep. La svolta arriverà inaspettata, come in una battuta fuori copione: un giorno, durante lo spettacolo di fine corso alla scuola di recitazione, Franny cade rovinosamente sul palco. Sembra la fine della sua carriera mai decollata, e invece sarà il vero inizio. Tra esilaranti avventure sul set, incontri bizzarri, provini assurdi e un amore inatteso, Franny scoprirà che la vita può sorprenderti molto più di un film.


Review With Mom


Madreh per quanto non sopporti il suo "parlare a raffica", dice la rende esausta, adora moltissimo Lauren Graham, probabilmente per il suo carisma. Ci piace guardare insieme da sempre “Una mamma per amica” (abbiamo visto le repliche sparse su ogni canale a profusione), come abbiamo amato immancabilmente la serie di “Parenthood”.


Perciò quando le ho detto di aver scoperto il “lato scrittrice” della Gilmore ha preteso l’acquisto immediato del primo E-Book “Un giorno, forse”. Ecco che le ho chiesto di raccontare alla nostra piccola community la sua opinione sul libro! Purtroppo non è stata l’esperienza che sperava.


La trama da molto l’idea di essere auto biografica, il personaggio di Franny rispecchia per tanti aspetti Lauren Graham stessa.


La narrazione è in prima persona e strutturata su periodi molto lunghi; poiché sono eccessivamente prolissi e spesso e volentieri assai astratti e disordinati, perdi spesso il filo del discorso e con esso l’attenzione su ciò di cui la protagonista ti stava parlando, anche perché ella stessa fa fatica ad arrivare al fulcro del discorso.


In virtù di tutto questo si procede a rilento e subentra un po’ d’ansia nel corso della lettura.


Tutto questo è ironico perché, come dicevo prima, sembra che il carattere della protagonista sia esattamente in simbiosi con la scrittrice poiché la stessa Franny nel libro, è disordinata, sbadata e prende costantemente appunti sull’agenda regalatale dal padre, dove annota il periodo di permanenza a New York.


È una persona molto insicura, all’inizio del romanzo, con poca autostima in sé stessa, infatti non capisce che l’avvicinamento di James è solo opportunismo, per un’eventuale esordio reciproco. Mentre molto carino è il rapporto descritto con Jane e Dan i suoi coinquilini.


Purtroppo a non aiutare il lettore ci sono le miriadi di citazioni, fatte dalla protagonista, le quali fanno parte di un contesto socio culturale americano di cui non tutti possono essere a conoscenza; questo non aiuta il lettore a stare al passo con le informazioni di cui lei lo fa partecipe.


La storia era in divenire e il finale è una netta troncatura, pertanto non può lasciare il lettore soddisfatto.


È una storia semplice, rasenta nell’insieme la banalità. Quel che ci fa capire molto bene è quali compromessi è disposta a scendere una persona per entrare in quel “mondo dorato”, anche ad indossare una sudicia e maleodorante divisa di una taglia più piccola.


Inoltre aiuta a comprendere che molte volte, forse la maggior parte, è davvero questione di fortuna.


Se deciderete di leggerlo, buona lettura!




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