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INCHIOSTRO, CARTA & STAMPA

Alla base del libro ci sono importanti semplici scoperte. Quest'ultime però, scollegate fra loro, si sono rivelate fondamentali per la nascita dell'editoria moderna, messe nelle mani di un uomo che ne ha fatto una rivolozionaria invenzione: Gutenberg.



I N C H I O S T R O ●


La produzione dell’inchiostro favorì notevolmente la diffusione dei manoscritti e, come scrisse lo studioso canadese dei media del mondo antico #HarnoldInnis, mise in discussione il monopolio intellettuale dei monaci medievale, basato proprio sulla pergamena, segnando il passaggio dalla scrivania dell’amanuense alla bottega dello stampatore. (Innis, 1950)


Ma quando nasce l’inchiostro? Diciamo è uno di quegli “arnesi” di cui l’umanità si è sempre servita poiché la necessità di comunicare e lasciare traccia di sé è sempre stata imprescindibile per ogni civiltà.


I primi a servirsi del “nerofumo” pigmento nero o meglio nero di carbonio sono stati i Romani, i quali lo chiamavano Atramentum, i latini Encaustum. Molti pensano che Cinesi e Egizi ne abbiano studiato una composizione quasi contemporaneamente. Colui che per primo trovò la miscela perfetta, con il legante giusto fu #Vitruvio (I sec. a.C.), poiché era consuetudine usare olio di pesce o colla arabica.


Successivamente sono subentrati gli inchiostri con componente metallica: i metallogallici.


Nel XX secolo, per rendere l’inchiostro indelebile, per il costo ridotto e la facilità della sua produzione, è stato introdotto l’inchiostro ferrogallico. Questi ha la capacità di penetrare profondamente nelle fibre della carta.


Adesso, vista la grande campagna di sostenibilità c’è la ferma volontà di tornare all’utilizzo di componenti vegetali abbandonando quelli chimici, in sostegno del pianeta.


C A R T A ●


Nel secolo XII, grazie alla mediazione degli arabi, si diffuse in Europa la fabbricazione della carta, che fu inventata dai cinesi intorno al I secolo d.C.


Nella metà del Duecento la carta cominciò ad essere prodotta anche in Italia, si presuppone proprio nella città di #Fabriano, dove si formò anche una corporazione di cartai; da qui sorsero cartiere un po’ in tutta Italia.


I mastri cartai italiani introdussero importanti innovazioni nella produzione della carta, rispetto all’originale procedimento arabo, infatti utilizzarono la collatura con gelatina animale, che conferì alla carta doti di conservabilità e di duratura prima mancanti.


L’Italia divenne grande esportatrice di carta e da essa dal 1300 al 1500 si diffuse l’arte in tutta Europa di fabbricarla. Il Prezzo della carta diminuì fra il 1350 e il 1500, ma rappresentava comunque il 50% del costo complessivo di produzione della stampa.


Comunque costava sempre meno della pergamena, con la quale si doveva redigere i documenti più importanti.


La produzione della carta, con quello dell’inchiostro, permise la diffusione della stampa e del libro.


P:S (Seconda in questa grafica solo per licenza artistica, ma storicamente prima all’inchiostro!)


S T A M P A ●


In Europa era già conosciuta la tecnica #Xilografica Cinese, ma nella sua semplicità richiedeva infinite ore nella pratica dell’incisione.


Il salto di qualità fu grazie alla rivoluzionaria invenzione di Johann Gensfleisch von Gutenberg, nato a Magonza, nel 1400, da una famiglia di zuccherieri, artigiano orafo. Fu lui a mettere a punto una lega di piombo, stagno e antimonio per fondere i caratteri, a trovare il dosaggio giusto per l’inchiostro utile per la stampa.


Gutenberg intuì la possibilità di diffondere il sapere moltiplicando i testi mediante l’uso di caratteri mobili.


Passò dal torchio da vino a quello della stampa attraverso l’utilizzo di un carrello scorrevole su cui veniva posata la piattaforma riempita di caratteri e comprendente alcune pagine di testo da stampare.


La piattaforma veniva inchiostrata col rullo e impressa sulla carta dal torchio. E il gioco era fatto!

Intorno al 1470 le arti tipografiche di #Gutenberg si diramavano per tutta l’Europa, pronte a mettere le basi di quella che sarebbe stata l’industria editoriale che conosciamo oggi.


Intanto però i collezionisti non erano convinti e, preferivano ancora di gran lunga le copie scritte dagli amanuensi. Il libro stampato si fece strada fra gli intellettuali.


Un’altra curiosità è legata al carattere col quale si stampava il libro: ai tempi era legato alla famiglia tipografa, da esso si riconosceva coloro i quali avevano stampato il testo.


L’individualità del carattere era un tratto distintivo che le famiglie si tramandavano per generazioni, poiché potevano produrre da sé i caratteri mobili, caratterizzandoli opportunamente a proprio piacimento: l’obbiettivo primario però restavano la chiarezza e la leggibilità.


Sicuramente determinante per la stampa fu il suo ruolo durante l’avvento della riforma protestante, in cui giocò una parte rilevante; di conseguenza però questo la mise in serio pericolo poiché la pose sotto gli occhi inquisitori della Chiesa Cattolica che stilò in seguito quello che tutto conosciamo come l’Indice dei libri proibiti o semplicemente l’Indice.






Fonti: Breve storia sociale della comunicazione - Z. Ciuffoletti - E.Tabasso - Ed. Carocci

Per la storia dell'inchiostro - Wikipedia & StampareBlog


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