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PRESTITO BIBLIOTECARIO LETTORI DIGITALI

Amanti della lettura digitale, udite udite! Sapete di avere gli stessi diritti di "prestito bibliotecario" dei lettori tradizionali del cartaceo? Ebbene si! Anche gli E-Reader possono essere presi in prestito presso le biblioteche!


Primo piando di diversi modelli di E-reader diversamente disposti

Anche se le #biblioteche per antonomasia sono i luoghi simbolo della conoscenza, tutela e conservazione di quanti più volumi cartacei possibili, fruibili dalle persone, non possono fare a meno di evolversi e fornire un servizio aperto a 360° per permettere l'apprendimento a quanti più cittadini possibili con metodi differenti.


Da molti anni infatti, parlo in particolare per le biblioteche che ho frequentato*, quelle di #Prato (la Lazzerini e quelle di quartiere) o quelle di Firenze (universitarie e non), gli istituti di cultura forniscono in prestito anche DVD e CD audio, nonché anche dispositivi di lettura digitale (Lazzerini, Prato Nord e Prato Ovest).


Togliendo la diatriba fra carta e digitale, il prestito degli E-Reader rende da una parte molto più semplice il prestito bibliotecario poiché al suo interno sono già precaricati una quantità non indifferente di e-books (circa cento), quindi il cittadino regolarmente iscritto al servizio di prestito è come se avesse comodamente a casa parte della libreria sul dispositivo pronta alla lettura, al contrario dell’unico libro cartaceo preselezionato per il prestito, preso e portato via.

Questo permette nei 30 giorni ai “divoratori seriali” di leggere più cose, rimanendo tranquillamente seduti sul proprio divano, anche nella terribile eventualità di essere rimasti delusi dal libro scelto ed aver necessità di volerlo cambiare dopo pochi capitoli. In più se vogliamo aggiungere qualcosa extra lo possiamo fare consultando il catalogo MediaLibraryOnline (Sempre per quanto riguarda nello specifico la Lazzerini di Prato).


I contro alla lettura su E-reader, sono il senso di responsabilità che comporta avere un oggetto simile in prestito, non essendo di nostra proprietà il doverne avere molta cura è estremamente fondamentale.

Un’altra cosa, nelle regole di prestito sarebbe da appurare, magari un giorno passando di lì la domando, è la dicitura:


“Un utente può avere in prestito un solo lettore alla volta e il prestito ha la durata di 30 giorni, senza possibilità di rinnovo.”

Non posso rinnovare il prestito di 30 giorni, perché sicuramente la lista di attesa è particolarmente lunga rispetto il numero di dispositivi presenti, ma immagino posso rimettermi immediatamente in coda per poterne ricevere un altro appena sarà disponibile? O per i #dispositividigitali ho un limite di prestito?


Comunque la lista non è decisamente accattivante, dovrebbero ampliare la scelta anche a della narrativa contemporanea.


Quindi, informatevi alla vostra biblioteca di riferimento, per sapere se hanno attivato o avranno intenzione di attivare il servizio di prestito di dispositivi digitali, perché diciamocelo è utile per diversi aspetti: per coloro che prima di tutto non possono permettersi l’acquisto di un apparecchio non così economico, ma che nonostante tutto avrebbero piacere alla lettura, magari agevolata dall’ingrandimento delle parole o dalla retroilluminazione dello schermo. Altro motivo è prendere dimestichezza con l’oggetto in se dato che molte persone se non provano, giustamente, non si convincono della validità di uno strumento.

Infine, il prestito può essere comodo, per coloro che in qualche modo, magari vogliono dare una mano all'ambiente sia evitando di acquistare ulteriori apparecchi elettronici, sia evitando l’acquisto di libri cercando di limitare il consumo di altra carta, senza però perdere il piacere alla lettura e alla conoscenza, giovando al pianeta e al proprio bilancio economico!


Prendere in prestito un dispositivo digitale potrebbe essere l’equivalente del lettore tradizionale quando compra libri usati e da seconda vita a un romanzo in attesa su una bancarella.

* Ci tengo a precisare che sicuramente il 90% delle biblioteche agiranno con lo stesso metodo, non sono sciocca, ma dato che quando si parla o scrive è bene farlo potendo appurare la veridicità di ciò che si dice con i proprio occhi o quanto meno avendo potuto confutare i fatti, non mi sento di affermare cose delle quali non ho una certezza.

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