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RECENSIONE 83500

Edito da Triskelle edizioni, 83500 è il primo capitolo della trilogia nata dalla penna di Michela Monti. Iniziamo!

Pila di libri in primo piano con lucky bamboo sullo sfondo e tazza di caffè

AUTORE: Michela Monti

CASA EDITRICE: Triskell Edizioni

N° PAGINE 326

DISPONIBILE: Copertina Flessibile / Kindle

"Tu sei viva e non lo sai. Sei più viva e più forte di tutte, qui. Quando guardi le persone hai un misto di rabbia e dolore sul viso che non avevo mai trovato. Fai paura Melly. Avverto il rispetto delle altre nei tuoi confronti. [...] Non ti sei protetta, non ti interessava. Sembrava che volessi dirle: Picchia pure, non cambierà nulla. Morirai comunque. Fantastica." - Gabriel

Trama: Questo romanzo, collocabile nel genere thriller con tratti tendenti al distopico, narra le vicende di Melice Redding, detenuta nel carcere di massima sicurezza di ReBurning in attesa di scontare la massima pena capitale: la condanna a morte. Mel tuttavia è ignara del perché si trova lì, poiché non ricorda i fatti precedenti alla detenzione, Sadie si. Sarà Gabriel, il “Guardiano d’Anime” ad aiutarla a ripercorrere gli avvenimenti che l’hanno condotta alla reclusione nella “Zona Nera” di ReBurning.


Il romanzo si divide in tre parti: la prima, senza mezzi termini, ci proietta subito nel contesto contorto della “Zona Nera” dove sono trattenute particolari tipi di detenute la cui esistenza è ormai segnata dal marchio della morte; una di loro è la nostra protagonista.


Insieme a lei viene introdotto il personaggio di Gabriel, il suo carceriere metà uomo metà cyborg.


Quest’ultimo tenta continuamente di spronarla con sarcasmo misto a cinismo a restare “aggrappata alla vita” anche se in un contesto del genere è decisamente difficile. Fra i due, fin dalle prime battute, si evince un rapporto di tensione e attrazione reciproca.


Da subito Michela Monti, attraverso la sua scrittura, le parole scelte e tramite la struttura delle frasi, riesce a veicolare tutta una serie di emozioni; infatti proietta, mediante il personaggio di Mel una tensione emotiva veramente struggente. Ti senti lì.


Ogni donna a ReBurning è affranta, svuotata e il lettore riesce immediatamente a percepire i fantasmi contro cui combatte, come è tangibile la percezione dell’oblio in cui ognuna di esse cerca di scandire gli ultimi giorni in quelle celle, nell’attesa di morire: una “ricompensa” migliore di quel torpore temporale al quale sono condannate.


Qualcosa però cambia in quella routine. Stravolge tutto. Che cosa sta succedendo?


Nella seconda parte, come in un flashback, veniamo catapultati nel passato, a dieci anni prima della detenzione: qui vengono introdotti Richard il fidanzato di Melice, suo padre e Bea la sua migliore amica. Tutto “riparte” come fosse la quotidianità raccontando le giornate della protagonista fino alla fatidica notte di Halloween. Diciamo che “la storia” vera e propria inizia da qui.


Nella terza parte, infine, ritorniamo al presente nella “Zona Nera”, per la parte conclusiva del romanzo.


Michela Monti ha scritto e raccontato una storia familiare, accessibile e assolutamente non pretenziosa: ma si sa il più delle volte è la semplicità a diventare straordinaria. La sua maestria, infatti, si è palesata nel riordinare i pezzi all'interno della narrazione per creare i così detti “colpi di scena”.


Ne è scaturita una storia la quale tiene il lettore col naso nel libro praticamente dall’inizio alla fine, pressappoco senza interruzioni, poiché la lettura è piacevole, molto scorrevole e il linguaggio fluido rimane impresso.


I personaggi sono ben caratterizzati ed entrarci in sintonia non è assolutamente difficile dato che viene dato un background sufficiente per conoscerli quanto basta per farsene un’idea.


Io l’ho finito in due giorni, se vi può bastare perché il libro è stato davvero appassionante! Continuo fermamente ad asserire che è il copione perfetto per una serie TV. Ha tutte le qualità per diventarlo!


Per me la parte fighissima è stata quella ubicata in prigione: averla “perduta” quasi subito è stato un po’ come non aver ricevuto il tanto desiderato regalo a Natale.


L’unica “raccomandazione” che posso fare a coloro che leggeranno 83500 è, verso metà della seconda parte (poco prima di arrivare alla duecentesima pagina giù di lì) ha un po’ di calo, diventa leggermente sotto tono. Fortunatamente si riprende subito perché si avvia alla conclusione della parte in questione.


Il finale, come sempre sono gusti personali, ma per il genere forse è troppo happy ending, ma ormai avete imparato a conoscermi...adoro i finali tragici!


Per riassumere: Michela è un’autrice veramente in gamba, perché sono dell’idea sia di quella categoria di scrittori che può introdurre il "non lettore" di particolari libri al proprio genere, come “prima lettura”, per apprezzarlo e conoscerlo.


Se dovesse piacervi 83500, non perdetevi il seguito M.T.V.M. e a novembre uscirà il capitolo conclusivo della trilogia di Melice Redding!


Buona lettura!

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