Molto spesso ciò che ci impedisce o ci spinge a compiere qualcosa di straordinario siamo proprio noi stessi.
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Perché è proprio dal percorrere quel primo passo, il più difficile, quello verso l’ignoto che possiamo aprire un mare di opportunità a noi in primis e agli altri che magari quel passo da soli, purtroppo, non riescono a farlo.
Questo è proprio quello che è successo a Maricla, grazie anche alla spinta di un angelo chiamato Alessio.
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Maricla Pannocchia prima di raccogliere l’esperienza di tanti giovani guerrieri in “Ascoltami ora” ha messo a nudo, in una lunga prefazione, sé stessa con umiltà e passione spiegandoci che il suo percorso è partito con tanto desiderio e voglia di fare volto ad aiutare nonostante non avesse alcuna formazione medica o assistenzialistica pregressa.
L’autrice racconta, in una chiacchierata informale come tutto è nato: le sue paure, le difficoltà che ha incontrato, il mondo del cancro adolescenziale e in che modo ha voluto restituire al prossimo l’esperienza della sua associazione e le storie di tutti questi ragazzi sotto una luce diversa.
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Maricla si è posta quotidianamente l’obbiettivo di nutrire positivamente la mente e lo spirito dei ragazzi e delle famiglie che incontra poiché possano affrontare queste terribili situazioni con un po’ più di pace, per quanto sia possibile.
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Mi è difficile darvi una recensione di questo romanzo. Sono quei testi da interiorizzare ognuno a modo proprio. Toccanti, importanti, personali e delicati perché ognuno di noi ha il proprio rapporto con la malattia e ancora di più la perdita di una persona cara.
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Ciò che energicamente desidero trasmettervi è questo messaggio:
ogni scorcio autobiografico merita di avere voce e di essere ascoltato.
Può donarci molto. Soprattutto quello di chi non c’è più.
Ringrazio gentilmente l'autrice per avermi fornito la copia digitale del romanzo.