RECENSIONE UNA VITA DA SCOVARE TRA LE PAGINE DI UN DIARIO
- Fatti un Libro
- 12 gen 2021
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 22 apr 2021
Tratto da una storia vera, questo romanzo concentrato in poco più di cento pagine, racconta una storia incredibilmente profonda di quelle che è impossibile, a fine lettura, non lascino niente nel lettore.

Autore: Ginevra Blue
Casa editrice: Independently published
Disponibile in: Kindle Unlimited / Kindle / Copertina flessibile
Numero Pagine: 100 Pagine
Prezzo: (Gratuito Unlimited) / 3,99 € E-Book / 10,40 €
Trama: "Mi chiamo Elisa e la mia vita è iniziata solo qualche anno fa quando l'incubo di un ricordo ha bussato alla mia mente dando origine alla vita stessa."Questa è la storia vera di una ragazza che, ritrovando un suo diario, ripercorre la sua vita parlando d'amore, d'amicizie ma anche di abusi, stupri e solitudine.Un'esperienza di vita che risveglia ricordi ma porta anche alla luce aspetti che cerchiamo spesso di nascondere.La protagonista si mette a nudo sotto ogni aspetto diventando lei stessa un diario vivente.
Il prologo ci introduce nel contesto del libro con dei “ricordi” trovati in alcuni diari scritti dalla protagonista.
L’approccio introduttivo è molto simpatico e a dispetto delle apparenze mette subito a proprio agio il lettore, non facendo presagire in alcun modo quelle che saranno le vicissitudini di Elisa, la protagonista della storia, la quale narrerà fatti ed eventi realmente accaduti in prima persona.
I ricordi più “ingombranti” ci faranno compagnia fin da subito guidandoci per tutto l’arco narrativo, partendo dalla tragica infanzia di Elisa, la quale sarà segnata da emarginazione, maltrattamenti e abusi fino all’adolescenza.
Essendo Elisa ormai adulta, analizza quello che è stato il suo vissuto da donna e da madre di una bellissima bambina di nome Stella alla quale dedica il romanzo.
Il testo è diviso in tre parti, ognuna delle quali ha inizio con una citazione letteraria.
La lettura è scorrevole, fruibile, mai noiosa e non ha la pretesa di eccedere: infatti ciò che ho più apprezzato sono stati i tempi chiari e lineari. Non ci sono né punti morti, né refusi.
Impressionante la chiave comunicativa scelta dall’autrice, fresca e leggera, nonostante questo è riuscita ad imprimere alla storia tutta la potenza del dolore degli eventi vissuti dalla protagonista.
Consiglio vivamente quest’opera, senza farvi trarre in inganno dal titolo che potrebbe far credere al lettore di leggere una storia di altri tempi, mentre gli argomenti trattati, purtroppo, sono ancora molto attuali.
L’unica nota critica difatti, tranquillamente trascurabile e di pura analisi personale, è la scelta del titolo. Quest’ultimo rischia di far passare l’opera, menzionando il “diario” come frutto di una riflessione di una persona “un po’ avanti con l’età” e ripercorre i suoi ricordi con nostalgia.
Tolta questa considerazione è stata una lettura appassionante.
Leggetelo se vi piacciono le “Storie di vita vissuta” e credetemi quella di Elisa lo è di sicuro.
Buona Lettura!
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